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Nel 1980, Almöbron, il ponte dell’isola di Tjörn in Svezia, crollo’ a causa dell’impatto della collisione di una nave fuori rotta. Le corsie lunghe 300 metri a 100 metri d’altezza caddero nel mare e sulla nave. Insieme al ponte anche le persone dentro le macchine che stavano percorrendo la strada in quel momento e chi arrivo’ dopo, macchina dopo macchina, senza avvisi, precipitò nel mare, nel buio della notte.

L’inferno.

Ero piccola all’epoca ma questo incidente è rimasto impresso nella mia mente, come un incubo in replay. Ci ho pensato tante volte, attraversando strade sopraelevate e ponti che sembravano instabili o messi male. Ma mai avrei immaginato…

Il più terribile degli incubi si è ripresentato a Genova e non faccio che pensare alla povera gente che si è trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Leggo le loro storie, guardo i loro volti. Siamo loro, siamo tutti stati su quel ponte.

A loro, ai parenti, agli sfollati e ai coraggiosi soccorritori che lavorano senza sosta vanno tutti i miei pensieri e tutto il mio cuore.

Che non succeda mai più.

(ph Marco Alpozzi/ La Presse)

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  • Tiziana

    Buongiorno Filippa. Permettimi di dissentire dalla tua interpretazione della tragedia. Io non credo che quelle persone si trovassero nel posto sbagliato al momento momento sbagliato. Loro vivevano la loro vita e non immaginavo che una strada pubblica fatta per essere percorsa da chiunque non fosse sicura, anzi fosse mortale. Io non so di chi sia la responsabilità che penso sia duplice sia politica che tecnica. Nessuno ha sorvegliato nel suo ambito specifico. Come hanno detto in tanti non è una fatalità ma una conseguenza di errori in vari ambiti.
    Buona serata.

    18 agosto 2018 at 17:06 Rispondi
    • fili

      fili

      Hai ragione. Erano dove dovevano essere, è dovevano essere al sicuro.
      Mi trovo a fare una strada molto spesso, la E45, sopraelevata con lunghi ponti per tratti estesi…da quando vengo qui (15 anni ormai) si fanno i lavori ma è sempre in uno stato spaventoso… Ora sto pensando di allungare la strada per evitarla…
      🙁

      18 agosto 2018 at 18:57 Rispondi
  • Virna

    Ti ringrazio per queste parole Fili. Io abito nel ponente genovese e sto vivendo questa tragedia da lontano, poiché mi trovo in Germania da mio fratello con le bambine; ma quel maledetto giorno, quando ho appreso la terribile notizia, ho iniziato a tremare, avevo un’ansia pazzesca perché sapevo che mio marito doveva recarsi in centro e quindi attraversare il “ponte di brooklin”. Fortunatamente aveva deciso di rimandare a dopo ferragosto perché stava piovendo troppo. Io conoscevo una delle vittime. In tanti conoscevamo almeno una di quelle povere persone. Ogni genovese passava di là più e più volte al giorno o a settimana. Ora possiamo solo cercare di rialzarci di nuovo… noi genovesi ormai lo abbiamo nel DNA.

    18 agosto 2018 at 19:09 Rispondi
    • fili

      fili

      Ti abbraccio forte, non posso nemmeno immaginare la paura… Mi dispiace così tanto.
      f

      18 agosto 2018 at 20:09 Rispondi
  • veraB’

    Immediatamente dopo aver appreso la notizia, ed anche ora a distanza di gg, il mio focus è concentrato moltissimo su queste vittime, il terrore e la paura che hanno provato mentre stavano vivendo quel che è stato il loro epilogo, non da meno ai famigliari delle stesse, agli abitanti di quelle case e di quei luoghi, a come vivono questi giorni e queste notti, ed al tempo che passerà prima che riescano a trovare dei piccoli punti di riferimento, ammesso che ne trovino.
    Non entro in merito alle responsabilità, ora è troppo tardi purtroppo!
    Un pensiero speciale a tutti loro ❤️

    19 agosto 2018 at 18:47 Rispondi
      • veraB'

        Assolutamente elementare e doveroso !!!
        Un abbraccio forte a te…
        V’

        3 settembre 2018 at 21:52 Rispondi
  • claudia rosato

    Ognuno nella proprio città ha dei ponti.. ponti che attraversiamo tutti i giorni per andare a lavoro, anche il ponte della mia città si trova sul mare..ne abbiamo due veramente..speriamo che ogni comune controlli i propri ponti..cavoli pure questa paura si doveva aggiungere..anche io ho letto tutte le storie delle povere vittime..gente come noi.. che andava in vacanza..povere vittime innocenti..che Dio li benedica e che possano riposare in pace..

    20 agosto 2018 at 15:23 Rispondi

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