Il Blind Date- concerto al buio di Cesare Picco per CBM Italia al Teatro Verdi di Padova, è stato un’esperienza indimenticabile. Il pubblico, che ha subito risposto all’invito, registrando il tutto esaurito in tempo record, è stato sensibile, attento e rispettoso, non si è sentito volare una mosca durante il concerto. Cesare con la sua straordinaria musica, ci ha portato a intraprendere un viaggio in un’altra dimensione, facendoci trovare al buio assoluto dove ci siamo lasciati trasportare dalla magia delle note, per poi lentamente essere guidati verso la luce. Questa volta ho avuto un’esperienza diversa, nel buio mi sono trovata circondata da stelle, ho visto l’aurora boreale (!), viaggiavo leggera leggera…una sensazione difficile da spiegare, unica.
Grazie Maestro Picco!
snapshots@settimio benedusi & cesare picco
Ale
Deve essere stata una grande emozione..a me il teatro suscita sempre forti sensazioni..anche vuoto, silenzioso!
http://duecuoriinpadella.blogspot.it/
laura
mi sarebbe piaciuto molto esserci
immagino sia stata una sensazione unica e indescrivibile e soprattutto che aiuta concretamente a sensibilizzare le persone che vi hanno partecipato
la tua descrizione ci ha sicuram aiutato a capire come ti sei sentita e le emozioni provate
continua così
è un impegno stupendo e ricco di umanità
kiss
Mode in Italy
Dev’essere stato veramente intenso ed emozionante!
veraB'
La Tua parola “unica” credo, anzi ne sono certa, sia la parola migliore per farci solo immaginare ad occhi chiusi, in silenzio, cosa sia stata questa serata…
Grazie
veraB’
Letizia
E’ vero che le foto parlano già da sole (la prima è spettacolare!), ma dalle tue parole intuisco che questo Blind Date abbia superato di gran lunga quello di Milano… hai vissuto sensazioni difficili da spiegare, dici, ma credo di capire a cosa tu ti riferisca, specialmente quando dici di aver ‘visto’ l’aurora boreale, e io per esperienza personale so che momento magico, unico e al di là di ogni immaginazione sia! 🙂
Ancora una volta… brava CBM e bravi tutti voi!
naty
C’è gioia nelle tue parole, e l’emozione che la musica ti regalato .ti ha trasportato in luoghi
lontani.Ascoltandola ,nell’assoluto si vive l’estasi,nel silenzio, colpisce il profondo dell’anima.
Grazie ,per aver condiviso con noi questa tua bella esperienza con CBM.
Buon pomeriggio Fili, e tutte/i, naty
DB
Cara Filippa,
a proposito di cose musicali, ricordo di aver detto qui che nella tua Città di Castello vive uno dei massimi compositori contemporanei, Salvatore Sciarrino.
Se la memoria non mi tradisce, mi rispondesti che lo sapevi e che, però, la musica di Sciarrino lì era considerata ‘only for brave’ o comunque una cosa assai tosta.
Rai5 ha dedicato una puntata di Petruska, dal titolo ‘Il terzo suono’, alle nuove frontiere della scrittura e dell’ascolto musicale. In questo quadro, una lunga intervista a Salvatore Sciarrino nella sua casa di Città di Castello.
Ti vorrei suggerire di vedere la registrazione del programma.
Sarebbe molto interessante che a CTCF si riuscisse a parlare anche degli orizzonti della sperimentazione musicale. Di tanto in tanto vi occupate del grande repertorio e ospitate le grandi star planetarie: Muti, Baremboim, il carissimo Abbado, Pollini e forse avete avuto qualche altro nome illustre di sicuro effetto. Tutto questo va bene, ma non basta per dare un minimo di informazione musicale.
Le nuove frontiere muovono dalla tradizione e si spingono avanti. E’ un’operazione difficile e rischiosa -per chi scrive, per chi esegue e pure per chi ascolta- ma è anche un’operazione molto affascinante e necessaria. Sciarrino -che appare persona amabile e mite- può essere utile a percorrere questi nuovi orizzonti anche a beneficio del grande pubblico. E chi meglio di lui, visto che ormai i grandi compositori viventi sono pochissimi ? *
Scusa la lunghezza. Pensavo di essere più breve.
Buona serata !
DB
* Le alternative a Sciarrino sarebbero, a mio parere, non più di tre o quattro: Pierre Boulez, Wolfgang Rihm, Sofja Gubajdulina, Krzysztof Penderecki…..ma valli a pescare…
Filippa
Perché non iniziare proprio da Cesare Picco e un minuto di concerto al buio.
f.
DB
Se è per la musica al buio, basta spegnere la luce e ascoltare ‘Samba Pa Ti’ di Carlos Santana. La suggestione e la magia sono assicurate. Oppure andare in un ‘piano bar’, ammesso che ce ne sia ancora qualcuno (erano di moda tanti anni fa).
Cesare Picco -stando a quel poco che ho ascoltato- mescola i generi (jazz, pop e una spruzzatina di ‘classica’ che non guasta mai) ma non si pone minimamente il problema dello sviluppo rispetto alla tradizione musicale e tanto meno della sperimentazione. Direi che rientra nell’onesta categoria della musica da intrattenimento, gradevole e senza pretese.
Un po’ come quella che fanno Ludovico Einaudi a Allevi (ma quest’ultimo è un solo un piccolo impostore).
Vabbe’ ho capito: a Città di Castello avete il genius loci* ma è come se non ci fosse.
Quanto a CTCF, niente Sciarrino, al massimo Picco. Il programma è sempre più gemellato spiritualmente col Festival di Sanremo. E si vede.
TSST (Ti Salvi Solo TU).
DB
* Però, Salvatore Sciarrino è nato e si è formato a Palermo e questo ha la sua importanza.