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  • Laura L

    Nell’ultima foto dimostri 10-15 anni in meno!
    Saranno gli occhiali, sarà una nuova crema di bellezza?!
    Complimenti!
    E complimenti ancora a CBMItalia.
    Baci

    5 marzo 2014 at 13:49 Rispondi
    • laura

      X NOI FILI SEI TU LA PIU BELLA DEL PIANETA…OPS DEL REAME 🙂
      ATTENDIAMO NEWS SUL PROGETTO X CBM
      KISS

      7 marzo 2014 at 19:09 Rispondi
  • DB

    Vabbe’ non esageriamo…Nell’ultima foto Filippa sta benissimo ma non dimostra 15 o 16 anni. Dimostra i suoi 25 o 26, ma ben portati.

    DB

    5 marzo 2014 at 14:03 Rispondi
    • DB

      Ma guarda te…..Quelle iniziali sono riflesse sullo sfondo dello specchio, eppure sembrano incombere.
      Vent’anni fa avrei detto che nulla è casuale. Adesso dico che tutto è casuale.

      Senza firma.

      5 marzo 2014 at 17:07 Rispondi
      • DB

        Più correttamente “….sul fondo dello specchio”.

        5 marzo 2014 at 17:08 Rispondi
  • Alessandra

    La racchetta è un’idea geniale! Viva CBM e complimenti a te!
    Una cosa che non c’entra, ma che mi viene in mente vedendo la prima foto: ammiro moltissimo il modo in cui porti le unghie, sempre corte e ben curate. Non ho mai amato le unghie lunghe…

    5 marzo 2014 at 15:16 Rispondi
  • Ale

    Voto gli ultimi!!! io li stavo cercando disperatamente di quella forma!!! ora mi mancano quelli da vista! 😀
    http://duecuoriinpadella.blogspot.it/

    5 marzo 2014 at 16:26 Rispondi
  • veraB'

    Se di ping-pong si parla, è da qualche giorno che mi sento la pallina ……….
    Allora, CBM è sempre tanta tanta roba 😉 voto dieci, in quanto allo specchio bella idea, ma ancor di più la citazione e l’occhio attento del fotografo, tengo appositamente il parere finale per te, “Bella in tutte le salse”…

    un bacio a rimbalzo a tutto il planet
    veraB’

    5 marzo 2014 at 19:01 Rispondi
    • claudia oliveri

      Ma se cammino con Zoe al guinzaglio possiamo valere come staffetta ?
      ot Io non so quanto reggo ..Zoe non c’è problema!

      6 marzo 2014 at 15:01 Rispondi
  • DB

    Cronaca psichiatrica.

    La scorsa settimana ero a Roma. Attraversavo la strada in via Salaria, poco distante da Piazza Fiume. Semaforo verde, strisce, tutto ok. Una macchinona rallenta ma non si ferma, c’è una tizia col telefonino all’orecchio. Me la vedo arrivare addosso e per scansarla faccio un salto cadendo sul bordo del marciapiede. Però, mi rialzo subito. La tizia supera il semaforo, finalmente si ferma, scende e mi viene incontro. Continua a parlare al telefono e vedendomi in piedi, alla persona all’altro capo dice:”Nun s’è fatto gnente….”. Io le chiedo se è indispensabile vedere il sangue per capire di aver fatto una cazzata. Lei, sempre al telefono, mi rassicura: “E’ cazzate e’ fai te. Me pari rincojonito….”. Io osservo meglio quella lady e noto che è giovane (30/35) e che non è niente male. Le consiglio di parlare meno al telefono e di trovarsi altri passatempi. Intanto, clacson e mortacci dalle altre macchine. La lady si accomiata con il classicissimo “Ma vaffanculo, va’….”.
    Faccio un rapido inventario delle ossa, sembra tutto a posto, salvo la mano destra e le ultime costole a sinistra. Un extracomunitario mi chiede se ho bisogno d’aiuto, ma lo ringrazio e dico che non è niente.
    Sono passati alcuni giorni e sono di nuovo a Napoli, le costole continuano a scricchiolare, la mano destra contnua a farmi male se compio alcuni movimenti. E di notte dormo malissimo.
    Stamattina molto presto mi sono ricordato che in un antico ospedale del centro storico operano dei ‘chirurghi della mano’ molto accreditati. Da qualche parte ho letto che questa tradizione si è sviluppata perché l’ospedale è situato da oltre 400 anni in uno di quei punti della città in cui il 31 dicembre somiglia al bombardamento di Coventry o a quello di Dresda o a quello della stessa Napoli durante la seconda guerra mondiale. Insomma, tante mani scoppiate, lesionate, devastate dai botti e tanto lavoro e tanta fama per i bravi chirurghi. Per andare in ufficio passo proprio lì davanti e non mi costa niente chiedere una visita, dare un’occhiata, capire se questo centro esiste davvero o se i medici hanno solo buone amicizie nei giornali.
    Così ho fatto e stamattina alle 8 ero all’ospedale. Ho chiesto qui e là, sono arrivato al reparto. C’era un infermiere, ho accennato la questione, mi ha detto di accomodarmi in una saletta. C’era altra gente, mi sono seduto. Dopo qualche minuto è arrivato l’infermiere, sempre lui, un uomo basso e panciuto con barba e voce profonda. Mi si è avvicinato e sottovoce mi ha detto “Fatemi vedere”. Ho dato la mano destra e lui l’ha palpata ben bene. Dopo un po’ mi fa, con aria preoccupata e guardandomi fisso negli occhi: “Ma voi perché non andate da un medico ?” . Sommessamente ho fatto notare che io ero lì per questo preciso motivo e non per altro. Lui ha ribattuto con tono grave e sconfortato:” Ma non dovete venire qui…dovete andare a Rimini….”. A Rimini ? Ho chiesto e lui mi ha spegato che lì si è trasferito il più grande luminare di chirurgia della mano. Un medico napoletano che stava in quell’ospedale e che ha preferito l’esilio riminese alle invidie e ai rancori dei colleghi meno bravi. “A livello mondiale è ‘o cchiù ggruoss’….” conclude solenne e definitivo l’infermiere. Intanto mi allunga il bigliettino da visita del luminare.

    Sono arrivato in ufficio, ma prima mi sono riavuto dal dialogo con l’infermiere infllandomi in una delle migliori pasticcerie di Napoli e quindi dell’universo. Sta proprio di fronte all’antico ospedale. Fanno cose che non si possono descrivere. Poi ho preso un caffè e fumato una sigaretta.
    La mano fa sempre male, le costole pure, ma mi sento meglio.
    Prima di aprire il blog di Filippa ho visto un po’ di notizie online. Due mi restano impresse: i bambini di Siracusa (e i loro maestri !) cantano la canzoncina per Renzi; un noto giornalista Rai afferma che l’Oscar è immeritato perché Roma non è come sembra nel film: ci sono le buche.
    Cerco di stabilire un ordine nel disordine. E’ più grave: 1) la lady col telefonino; 2) l’infermiere;3) i bimbi di Siracusa; 4) il giornalista delle buche.
    Ma è impossibile stabilire un ordine, un grado di follia. Qui è tutto un grande manicomio e all’orizzonte non compare nessun Basaglia che ci liberi.

    Fili’, scusami per lo sfogo !

    DB

    6 marzo 2014 at 11:05 Rispondi
    • Letizia

      O Maronn’u’carmn!!! Ma che so’ usciti pazzi?! Ormai siamo proprio alla frutta, caro DB, e da un bel po’, senza via di scampo! Come hanno ben detto le ragazze, meglio saltare la frutta e buttarsi sui dolci, una delle poche consolazioni e soddisfazioni!
      Mi dispiace molto per quello che ti è accaduto, e purtroppo non mi stupisco più di tanto, a partire da quella Lady così raffinata e civile…
      Spero che ti rimetterai in sesto al più presto (toh, c’è scappata anche la rima :)), e soprattutto che per la tua mano finirai davvero in buone… mani, per l’appunto! 😉
      Un caro saluto!

      6 marzo 2014 at 14:10 Rispondi
    • Nina

      Auguroni di cuore DB.
      Oltre al comportamento sconsiderato è sconfortante il ritratto della lady….
      come siamo messi male..

      7 marzo 2014 at 10:34 Rispondi
      • DB

        Cara Nina,
        sei molto gentile.
        Eh sì, quella è una lady maleducata e aggressiva.
        Mi sono fatto l’idea di una di quelle tipe che in una conversazione normale usano frequentemente espressioni come: alla grande, numero uno (o meglio, number one), vincente, al top, da dio….Insomma, una lady quel genere piuttosto diffuso a Roma (e altrove).
        Ma è solo una mia sensazione. So bene che affidarsi agli intuiti non è mai del tutto sbagliato però espone a dei rischi.
        Forse quella telefonata mai interrotta conteneva cose serie e gravi per la lady, forse le si stava sconvolgendo la vita, forse per questo era fuori di sé, forse…forse….come si fa a sapere ?
        Sospendo ogni giudizio e attendo che -in un modo o nell’altro- i dolori passino.
        Invece, convengo pienamente e senza riserve sul fatto che -in generale- siamo messi male.

        Ancora grazie !

        DB

        7 marzo 2014 at 12:25 Rispondi
        • NIna

          sìsì…anche se i problemi della lady non devono investire (in tutti i sensi) gli estranei !

          7 marzo 2014 at 18:34 Rispondi
  • Alessandra

    Caro DB,
    mi raccomando, non trascurare quella mano, e nemmeno le costole. Il tuo racconto mi lascia senza parole, non c’è limite alla follia e alla cafonaggine. Ma da che mondo è mondo è così (forse), bisogna avere una santa pazienza (sembra una frase da nonna, ma è la verità). Quindi coraggio! Pensa alla bontà di quella pasticceria e nient’altro.
    Auguri e… tienici informati.

    6 marzo 2014 at 11:56 Rispondi
    • DB

      Grazie per l’interessamento !
      Subito dopo la caduta sono entrato in un farmacia per medicare una piccola escoriazione alla mano. La farmacista ipotizzava una forte contusione ma niente di rotto. E quindi mi sono disposto all’attesa paziente. Attenderò ancora un paio di giorni e poi un medico lo troverò, ma non a Rimini !

      Dove non vedo rimedio è alla demenza collettiva. Qualcuno usa l’espressione: ‘sfarinamento’ della società. Su questo fronte sono veramente sfiduciato. Non so davvero cosa pensare.
      Una cosa sola è sicura: certe pasticcerie napoletane saranno la mia ultima trincea.

      DB

      6 marzo 2014 at 12:52 Rispondi
      • Tiziana

        Buongiorno DB,
        mi unisco a quanto ha già detto Alessandra per chiederti di non sottovalutare la cosa: prenditi cura di mano e costole, mi raccomando!

        6 marzo 2014 at 14:06 Rispondi
  • naty

    …Sulla sponda del fiume…mi sono seduta ed ho….
    ho pensato…e poi ho raccolto “le violette” ,come DB ho cercato il dolce,
    ovvero ho fatto la marmellata di VIOLETTE ,ora non devo magiarne troppa
    altrimenti nascono altri guai
    Un caro saluto ed un abbraccio al Planet , Naty

    6 marzo 2014 at 13:24 Rispondi
    • DB

      Quante premure, grazie a tutte !

      Un bravissimo ortopedico ce l’avrei. Si chiama Ginetto ed è un amico di famiglia. E’ uno di quelli che ti fa immediatamente siringhe e infiltrazioni e ti rimette in piedi a tempo di record. Però ha 87 anni, è vivo per combinazione e trema tutto. Non posso chiedergli di limitarsi alla diagnosi, pare brutto. Pertanto, finché posso, evito.

      A essere sincero fino in fondo, dei traumi di giornata il più forte viene dal cazzaro* fiorentino che va per scuole a raccogliere l’omaggio dei bambini in stile ‘Figli della Lupa’.

      Il mio rapporto con la pasticceria napoletana è profondo e non ha bisogno di traumi o altri elementi accidentali e occasionali. Direi che ha un valore quasi ontologico.
      Anzi, la prima di voi che viene a Napoli, gli organizzo un tour di pasticcerie -e pure di trattorie e pizzerie- che la lascerà senza respiro e le schiuderà nuovi orizzonti esistenziali.
      Assicuro che è tutta roba rigenerante e che non fa ingrassare. Neppure un po’. Forse fa persino dimagrire.

      xLetizia. Apprezzo tanto il tuo poliglottismo e mi permetto di offrirti altri due modi espressivi: “Mamm’ r’o Carm’n” oppure “Chella bella Mamma Nera”. Quando c’era Papa Wojtyla ci fu un adattamento in “Chella bella Mamma Nera e’ Chestocova “. I devoti napoletani hanno una forte tendenza al sincretismo religioso.
      La Madonna del Carmine è a 15 minuti a piedi dal mio ufficio. Di tanto in tanto ci vado, ma non per qualcosa tanto a me non mi si fila. Ci vado perché la Chiesa è molto bella.
      http://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_santuario_di_Santa_Maria_del_Carmine_Maggiore

      Ancora un sentito grazie,
      DB

      * ‘Cazzaro’ a Roma è uno sbruffone, un parolaio, uno che le spara grosse, uno che gioca a poker e bluffa. E arriva al punto di credere alla cazzate che dice.

      6 marzo 2014 at 16:17 Rispondi
      • Letizia

        Uagliu’, ma stamm’ pazziann’ proprje?!
        Un tour di pasticcerie – e pure di trattorie e pizzerie -???!!! Mamm’ r’o Caaaaarm’n! Praticamente sono già lì! Non mi vedi? 😛

        6 marzo 2014 at 16:33 Rispondi
        • DB

          Il mio è un lungo itinerario devozionale. Solo nella strada dove c’è l’ospedale ci sono quattro stazioni del pellegrinaggio.
          La strada si chiama Pignasecca ed è una delle nostre tre o quattro vuccirie.
          Partendo da Piazza della Carità, la prima stazione è ‘Le Zantraglie’, quindi Fiorenzano che fa un ‘happy hour on the road’* con pizza fritta di ricotta e cicoli, quindi un’anonima friggitoria affacciata sul marciapiede e infine Scaturchio (solo lontano parente del più noto Scaturchio che sta a San Domenico) che è il luogo della mia consolazione di questa mattina.

          DB

          * In questa città tragica l’happy hour dura tutta la giornata. ‘On the road’ perché se magn’ allert’ mmiez’a’ via’.

          6 marzo 2014 at 16:54 Rispondi
          • Letizia

            Aggiudicato! Come disse Troisi, “Mo’ me lo segno proprio”!
            Evviva lo Street Food! 🙂

            6 marzo 2014 at 17:02
          • DB

            Pellegrinaggi a parte, se capiti da queste parti avverti ! E lo dico a 360° !

            DB

            6 marzo 2014 at 17:29
          • Letizia

            Certo, ci mancherebbe! Dove altro potrei trovare una guida affidabile e di tutto rispetto come te?! 🙂
            Grazie!

            6 marzo 2014 at 17:42
  • Veronica Giomini

    che belli questi occhiali!
    passa a visitare il mio blog, nuovo post appena pubblicato 🙂 🙂

    http://www.therougemisscake.com

    6 marzo 2014 at 14:21 Rispondi
  • osvalda

    Caspita io corro ma il 6/04 ho un impegno a cui non posso mancare. mi spiace 🙁

    6 marzo 2014 at 16:07 Rispondi
  • Alessandra

    Piacerebbe anche a me unirmi al tour napoletano con DB, anche perché a Napoli… ehm, ehm… non sono mai stata (mea culpa!).

    6 marzo 2014 at 18:45 Rispondi
    • DB

      Cara Alessandra,
      ricordi senz’altro che abbiamo discusso qui de ‘La grande bellezza’, anche di recente.
      Il senso ultimo del film –a mio parere- è che tutti noi dobbiamo visitare la bellezza e farci visitare da essa. E’ una pratica indispensabile nel tempo presente, in Italia, se cerchiamo un riscatto –come singoli individui, ciascuno nella sua sfera intima- dalla generale perdita di senso, dalla futilità e dalla mistificazione che oggi sono il tratto costante della vita pubblica. E’ un’igiene utile alla ricerca di una felicità piccola, possibile e quotidiana.
      Ci sono luoghi che rendono più agevole la reciproca ‘visitazione’. Come Sorrentino dimostra, Roma è uno di questi luoghi. Ma io direi che pure Napoli e Venezia possono esserlo, anzi lo sono.
      Questo non significa che la bellezza non sia altrettanto bella altrove. Significa solo che in queste città il rapporto con la bellezza è più naturale e diretto, direi inevitabile. Più che altrove, in questi luoghi la bellezza è copiosa, rintracciabile in mille angoli e dettagli al punto da divenire abituale ai sensi come fosse cosa domestica.
      A Napoli, in particolare, la bellezza non è disgiunta dal vivente e dal vissuto. Anche dal ‘mal vivente’ e dal ‘mal vissuto’, se vogliamo dirla tutta. Il punto è che la bellezza qui non è monumentale o da museo: è confusa tra gli oggetti più comuni e tra le persone. Persone della difficile razza dei napoletani e che tuttavia -inconsapevoli- portano addosso, anche nella voce e nei gesti, un riflesso minimo della bellezza in cui nascono e vivono. Male, ma vivono.

      Io penso che sia il caso che tu visiti Napoli.

      DB

      6 marzo 2014 at 21:36 Rispondi
  • PuroNanoVergine

    Caro DB,
    è dai tempi di Adamo ed Eva che la donna ha il “vizio” di approfittare
    delle costole maschili (perdonami la battuta, mi spiace per quello
    che ti è accaduto: potendola rintracciare, la tipa al volante sarebbe
    da denunciare).

    6 marzo 2014 at 22:27 Rispondi
    • DB

      Caro PNV,
      mi ha fatto ‘girare’ il fatto che la tizia mi ha quasi investito mentre stava al telefonino, ha continuato per tutto il tempo della nostra conversazione (si fa per dire) ed è risalita in macchina sempre con quel coso attaccato all’orecchio…
      Lì per lì sentivo dolore, ma ero così compiaciuto di essermi risollevato subito che la questione ‘legale’ non mi è neppure passata per la testa. Mi sono accontentato di farle intendere quant’era una….lady.

      Grazie !

      DB

      6 marzo 2014 at 23:19 Rispondi
  • Alessandra

    Caro DB,
    concordo perfettamente con quanto dici. Io sono alla ricerca della mia “felicità piccola, possibile e quotidiana” da tempo, e trovo grande conforto in certi luoghi. Da milanese considero Roma tra le città più belle al mondo. Napoli, purtroppo, è una lacuna non voluta, frutto più che altro della mancanza di occasioni. Ma d’altronde le occasioni vanno create, giusto? Mi darò da fare in proposito.

    6 marzo 2014 at 23:27 Rispondi
    • DB

      Sono nato e vivo a Napoli, ma per ragioni di lavoro passo circa un terzo del mio tempo a Roma, da tantissimi anni. E quindi vivo a fondo sia l’una che l’altra città.
      Roma è senza dubbio la città più bella che ci sia dal punto di vista storico-artistico, ma è deformata o sfigurata da vari elementi estranei alla sua bellezza: 1) un turismo debordante e continuo; 2) essere il centro della vita politica e istituzionale e del circo mediatico che la accompagna; 3) essere la meta dello shopping planetario con le solite vetrine, i soliti marchi celebri, il solito clamore artificioso e vacuo.
      La vasta area ‘Piazza del Popolo, Piazza di Spagna, Piazza Navona’ fino al Lungotevere Marzio ha perso i connotati che aveva fino 20 o 30 anni fa.
      Non a caso il film di Sorrentino ritrae quasi sempre Roma di notte e all’alba. Le sequenze più suggestive sono girate risalendo il Tevere e scegliendo un punto di vista che esclude di fatto la città.
      Anche Venezia, in certi momenti e in certe zone, è deformata dal pessimo uso che se ne fa.
      A Napoli no, non ancora. E’ quella che è sempre stata, grosso modo. Anche qui i turisti sono tanti, ma sembrano come assorbiti dall’assieme e in un certo senso neutralizzati.

      Circa la tua organizzazione, io considero Napoli una città invernale. Però inverno ne resta poco, ormai.
      D’estate Napoli si visita con più fatica, ma c’è il vantaggio di avere a due passi dei posti straordinariamente belli ed estivi per eccellenza.

      DB

      7 marzo 2014 at 09:08 Rispondi
      • Alessandra

        Grazie mille per il suggerimento, allora metto in conto una gita per il prossimo autunno/inverno. Ma ripensandoci potrei anche ritagliarmi qualche giorno a maggio (lavoro permettendo, s’intende).

        7 marzo 2014 at 13:24 Rispondi
  • Lisa

    che bella l’ideo dello specchio, voglio provare a farlo!!!!
    gli occhiali son belli, chissà perché su un viso bello come il tuo ogni occhiale ha il suo perchè?!?
    anche io non sopporto le unghie lunghe, a volte oso qualche colore forte, ma dopo un giorno è già rovinato, allora vado sul trasparente…
    il tuo viso è sempre perfetto, un incarnato luminoso, qual’è il tuo segreto? (oltre a madre natura;)…)
    bacissimi

    Lisa

    7 marzo 2014 at 12:47 Rispondi

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